Posted On 03/04/2016

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by Ruth Kuefler

Essere “missionario della misericordia”

Nel messaggio che spiega l’attuale anno giubilare della misericordia (Misericordiae Vultus), il Papa fa accenno alla necessità di avere persone che siano strumenti della Divina Misericordia. Il Papa parla di “missionari di Misericordia” (specificamente in riferimento ai sacerdoti) ma si riferisce ad ogni discepolo di Cristo. La misericordia è il ponte fra Dio e l’uomo (cfr. Misericordiae Vultus 2) e in modo concreto, Gesù Cristo è il Ponte e il Volto della Misericordia di Dio (cfr. Misericordiae Vultus 1). Il ruolo del discepolo cristiano, perciò, è di mettere le persone in contatto diretto con Gesù il Ponte.

Il Catechismo definisce la misericordia come «la benevolenza amorosa, la compassione, o la pazienza mostrata a chi offende». La misericordia, se ci pensi, è strettamente associata al peccato: la misericordia è la risposta di Dio al nostro peccato. Il peccato è reale ed è la realtà della condizione umana decaduta. L’uomo lo sceglie con il libero arbitrio che rifiuta l’offerta continua d’amore da parte di Dio. Ecco cos’è il peccato: è il rifiuto dell’invito d’amore da parte di Dio. Ecco “la brutta notizia”. La buona notizia è invece che Dio non perde fiducia nell’uomo. Mai! La risposta di Dio al peccato è la misericordia. Così Egli sceglie di superare il peccato in modo creativo con La misericordia. La misericordia di Dio rivela il suo atteggiamento di fondo nei nostri confronti: Egli crede fermamente e desidera che noi possiamo cambiare in meglio! Ecco il significato di “conversione”: pentirsi, voltare le spalle dal rifiuto all’amore di Dio e girarsi verso di Lui. Agli occhi di Dio, nessuno è considerato un caso disperato, ma c’è sempre la speranza che uno possa cambiare in meglio con l’aiuto della grazia di Dio. Dio crede che io sia capace di conversione, e per questo Gesù ci esorta continuamente ad accettare l’invito alla conversione: «convertitevi e credete al Vangelo» (cfr. Mc 1, 15).

Papa Francesco ha designato delle “Porte Sante” in molte chiese in tutto il mondo. Queste Porte Sante rappresentano la “Porta della Misericordia” e sono aperte e rimarranno aperte per la durata dell’anno Giubilare. C’è un significato profondo della “porta aperta”: le porte della misericordia di Dio non possono essere mai chiuse! Nel vangelo secondo Giovanni (cfr. 10,9), Gesù dice di essere “la Porta”; Egli ci rimanda a quest’idea della Porta della Misericordia che i peccatori sono caldamente invitati ad attraversare. Le Porte Sante possono farci pensare alla nostra anima. Nel libro dell’Apocalisse (3,20), Dio dichiara: «Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui». Similmente, Papa San Giovanni Paolo II (1920-2005) esortava i cristiani ovunque a «spalancare le porte [delle nostre anime] a Cristo». Credo davvero nella porta aperta della misericordia di Dio nella mia vita? Tengo spalancate le porte della mia anima alla misericordia di Dio?

Papa Francesco sottolinea che la misericordia esprime il rapporto di Dio con noi, e che proprio la misericordia dovrebbe essere la caratteristica saliente che ci distingue come Suoi figli nel mondo (cfr. Misericordiae Vultus 9). Chiediamoci: le persone saprebbero riconoscere in me la misericordia come attributo primario? Siamo chiamati ad essere “missionari” della misericordia di Dio, mandati a proclamare la buona notizia della misericordia di Dio che fa da ponte tra l’abisso del peccato e la nostra vita. Come il Signore ha affidato a Santa Faustina Kowalska (1905-1938) la missione di essere un’ “Apostola” o missionaria della misericordia di Dio, così Egli la affida ad ogni discepolo cristiano. Il modo nel quale possiamo vivere quest’attività missionaria della misericordia di Dio verso gli altri è molteplice. Possiamo essere missionari della misericordia di Dio quando aiutiamo le persone a riconoscere la realtà del peccato – e anche la realtà della Misericordia di Dio (le opere spirituali della misericordia: ammonire i peccatori; consolare gli afflitti). Possiamo essere missionari della misericordia di Dio quando offriamo incoraggiamento ed invitiamo persone ad incontrare Gesù – la Porta aperta della misericordia – specialmente nel sacramento della Riconciliazione. Possiamo essere missionari della misericordia di Dio quando imitiamo Cristo nel perdonare le offese e nell’essere pazienti con chi ci fa del male. Imitiamo Gesù nella comprensione di come Egli ci stia chiamando ad essere missionari della misericordia. Non dimentichiamoci di trovare ispirazione nella vita di coloro che hanno seguito Cristo come discepoli in modo eroico come missionari della misericordia di Dio: i santi, e specialmente Maria, la “Madre di Misericordia” (come viene invocata nella “Salve Regina”).

 

Proposito concreto

 Per vivere la chiamata ad essere “missionario della misericordia di Dio”, devo innanzitutto sperimentare la misericordia di Dio nella mia vita (nessuno dà ciò che non ha). Posso riflettere sul doppio simbolismo delle Porte Sante come la Porta aperta della misericordia di Dio e la porta della mia anima. Inoltre, che proposito posso fare per accogliere la grazia di Dio in modo che la misericordia possa diventare una delle mie caratteristiche principali?

 

La meditazione di questo mese è di Padre Edward, sacerdote nella comunità degli Apostoli della Vita Interiore

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