“Domenico, vieni qui”. Così iniziò la sua catechesi il parroco di Santa Croce al Flaminio alcuni giorni fa.
“Leggi cosa c’è scritto qui in questo libro”. Don Andrea pose nelle mani di Domenico il registro parrocchiale dei Battesimi e gli mostrò la riga da leggere.
E il bambino: “Domenico C…….Roma 4 Febbraio 2014 ….”
“Ma sono io…!” – Rispose meravigliato, confuso e contento Domenico.
“Qui c’è la data del mio Battesimo”.
“E proprio così, Domenico” – riaffermò il parroco, felice di vedere una luce brillante negli occhi di Domenico.
“È il tuo Battesimo. Qui è il giorno in cui, come direbbe Papa Francesco, sei stato immerso in quella corrente di Amore che è la morte di Gesù, Sorgente della vera vita. Con Cristo sei rinato a vita nuova nello Spirito Santo. E’ una data felice, è come se fosse il tuo compleanno perché ora sai che non sei solo figlio di tua mamma e di tuo papà, ma sei prima ancora un figlio di Dio, partecipi così della sua natura divina; Dio ti rende partecipe della sua stessa vita. Qual è la Sua vita? Una vita di gioia, di amore, di tutto ciò che desideri per essere felice …Ti rendi conto….?”
Così Don Andrea continuò la sua catechesi spiegando passo passo il ricco simbolismo del rito del Battesimo (l’immersione-il termine deriva dal verbo greco “baptizein “che significa “tuffare”, “immergere -, l’unzione, la veste bianca, la candela ecc.) e le conseguenze del Battesimo nella nostra vita quotidiana.
Noi, in questa piccola meditazione, non possiamo trattare in profondità questo sacramento, ma ci limiteremo ad alcuni aspetti del Battesimo.
Vorrei soffermarmi sul fatto che il cristiano viene conformato a Cristo re, sacerdote e profeta. Vediamo soprattutto che cosa significa che il cristiano è sacerdote (partecipa del sacerdozio comune dei fedeli).
Chi è il sacerdote? Il termine latino “sacerdos” significa “colui che dà le cose sacre cioè le cose impreziosite perché hanno il sapore di divino.
Attraverso il Battesimo siamo resi capaci di far sì che tutti gli aspetti della nostra vita diventino realtà sacra e preziosa perché Cristo sacerdote vive e agisce in noi e offre al Padre tutto ciò che siamo e che abbiamo.
Conformati a Cristo, diveniamo una cosa sola con Lui, diveniamo persone “quasi celesti”, belle perché toccate dalla grazia e abbiamo la capacità di trasformare tutto in strumento di santità e di amore.
Un giorno fu chiesto a San Domenico Savio (morto all’età di soli 14 anni): “Che cosa faresti se tu dovessi morire in questo momento?” Il giovane rispose: ”Continuerei a giocare”.
Questa è la sapienza dei santi: comprendono che tutto, il gioco, il riposo, il lavoro, le gioie, le sofferenze, i fallimenti, proprio tutto, se fatto o accettato lasciando agire Gesù in noi, se fatto in Sua compagnia, diventa offerta gradita a Dio, diventa cosa sacra, è trasformato in un tesoro prezioso, in un frutto dal gusto divino.
Non è necessario cercare la santità della vita cristiana nelle cose straordinarie. Se tua suocera soffre di demenza e ripete sempre le stesse cose, quando la ascolti con pazienza (o anche quando perdi la pazienza, ma poi te ne penti), stai santificando questo momento. Quando giochi con tuo figlio, sia quando ne godi che quando ti costa, quando fai il tuo lavoro con coscienza (o almeno ci provi)… stai esercitando il tuo sacerdozio.
Attraverso la tua umanità Gesù accarezza, risana, incoraggia con le parole e con i gesti, accoglie e guida.
Quando viviamo una vera vita cristiana, da “unti “di Spirito Santo (la parola cristiana significa di Cristo e Cristo significa “unto”), quando cioè ci facciamo guidare da Lui in tutto quel che pensiamo e facciamo (o almeno tentiamo di farlo), diventiamo luminosi e contagiosi. La nostra gioia diventa quasi palpabile.
Ricordo un ragazzo cinese, Terry, conosciuto all’Università dell’Illinois, negli USA. Era un ragazzo alla ricerca. Quando è entrato in contatto con il cristianesimo e ha compreso che cosa significasse il Battesimo, ha voluto essere Battezzato.
Ho vivo nella mia mente il suo sguardo tangibilmente felice e il suo sorriso stampato sul volto.
Idee per un proposito concreto:
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Se posso, scelgo come meta di un mio pellegrinaggio la Chiesa in cui ho ricevuto il Battesimo e cerco di prepararmi approfondendone il significato e pregando con le preghiere del rito stesso ( Rito del battesimo per un bambino).
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Scelgo di iniziare la mia giornata offrendola intenzionalmente al Signore e durante la giornata, richiamo di tanto in tanto alla mente il fatto che sono alla Presenza del Signore dicendo, per esempio:” Gesù, ti presto i miei piedi, le mie mani, i miei occhi, la mia voce… voglio fare questo lavoro con te…”.
La meditazione di questo mese è a cura di Loredana Mazzei