Guarda, guarda questi spruzzi nel fragore assordante! Senti che bianca potenza si porta dentro questa acqua “cascata” da lassù! Dal nostro ponticello ne vediamo solo uno scorcio, ma chissà da quali ghiacciai è sgorgata, quanti boschi ha attraversato e in quali mari andrà a sfociare … Un tronco, un masso, un dirupo: tutti ostacoli che la rendono più meravigliosa che mai!
E pensa, pensa alla vita del tuo compagno di banco, alla vita della tua mamma: che abbondanza, che spettacolo… quanti ostacoli superati, chissà che tormaneto doverli affrontare, eppure la perseveranza li porterà al mare; quanti anni vissero prima che noi li conoscessimo dal nostro ponticello, e quanta strada faranno ancora priama che ci uniremo per sempre a loro nell’oceano dell’Eternità…
«Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
La quale è multo utile et humile et pretiosa et casta».
— San Francesco
Quali altri tristi epiloghi potrebbe avere questa storia? (rumore, fretta, surrogati, distruzione)
- «Pronto? Sì? Ah no figurati, non mi disturbi, volevi fare il meeting giovedì alle dieci? No, beh, scusa, sono in vacanza … come dici? Si. Ah, è il rumore della cascata».
- «La cascata? No, non l’ho vista. Ero un po’ di fretta, mi sa che mi è sfuggita».
- «Ma no dai, mica c’è bisogno che venga fin lì… come si chiama questa cascata? Anzi, metti la foto su Facebook. È tipo quella di Gardaland»?
- «Certo è una zona ottima per il nostro progetto. Gli scarti della lavorazione coloreranno le acque di viola, ma solo un pochino; le renderanno più calde e nessuno si accorgerà della schiuma dei prodotti chimici. Tanto c’è solo un povero villaggetto che beve quest’acqua; se ci pagheranno gliela venderemo noi dell’acqua pulita. È un investimento vantaggioso, se il consiglio comunale chiude un occhio».
LO SPLENDIDO LIBRO (per la “vita interiore”)
La natura è uno splendido libro nel quale Dio ci parla: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore». (Sap 13,5). Il mondo è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. «Per il credente contemplare il creato è anche ascoltare un messaggio, udire una voce paradossale e silenziosa» (San Giovanni Paolo II). Ogni creatura ha una funzione e nessuna è superflua. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio. (LS 12, 84-86).
GIOIA E PACE (contemplazione e/o consumismo?)
La spiritualità cristiana propone un modo alternativo di intendere la qualità della vita, e incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo. È un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare senza attaccarci a ciò che abbiamo né rattristarci per ciò che non possediamo. La sobrietà è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quelli che gustano di più e vivono meglio ogni momento sono coloro che smettono di beccare qua e là, cercando sempre quello che non hanno, e sperimentano ciò che significa apprezzare ogni persona e ad ogni cosa, imparano a familiarizzare con le realtà più semplici e ne sanno godere. Riescono a ridurre i bisogni e diminuiscono la stanchezza e l’ansia. Si può aver bisogno di poco e vivere molto, dando spazio ad altri piaceri (negli incontri fraterni, nel servizio, nella musica e nell’arte, nel contatto con la natura, nella preghiera). La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci stordiscono, restando così disponibili per le molteplici possibilità che offre la vita. La pace interiore delle persone è molto legata uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita. Gesù ci insegnava questo atteggiamento quando ci invitava a guardare i gigli del campo e gli uccelli del cielo. (LS 222-226).
COSA CI IMPEDISCE DI ASCOLTARE? (svelare il mistero tra i rumori e in fretta e furia?)
La natura è piena di parole d’amore, ma come potremo ascoltarle in mezzo al rumore costante, alla distrazione permanente e ansiosa? Molte persone sperimentano un profondo squilibrio che le spinge a fare le cose a tutta velocità per sentirsi occupate, in una fretta costante (la rapidaciòn). Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita, per contemplare il Creatore, la cui presenza «non deve essere costruita, ma scoperta e svelata». Spesso ci illudiamo di poter sostituire una bellezza irripetibile e non recuperabile con un’altra creata da noi (artificiale, diremmo). A questo si aggiungono le dinamiche dei media e del mondo digitale, che, quando diventano onnipresenti, non favoriscono lo sviluppo di una capacità di vivere con sapienza, di pensare in profondità, di amare con generosità. I grandi sapienti del passato, in questo contesto, correrebbero il rischio di vedere soffocata la loro sapienza in mezzo al rumore dispersivo dell’informazione. Per questo non dovrebbe stupire il fatto che, insieme all’opprimente offerta di questi prodotti, vada crescendo una profonda e malinconica insoddisfazione nelle relazioni interpersonali o un dannoso isolamento. (LS 225, 18, 34, 47).
SACRIFICARE IL CONSUMISMO E L’ATTO DI AMORE (sacerdotale)
Il Patriarca Bartolomeo ci ha proposto di passare dal consumo al sacrificio, dall’avidità alla generosità, dallo spreco alla capacità di condividere, in un’ascesi che «significa imparare a dare, e non semplicemente a rinunciare. È un modo di amare, di passare gradualmente da ciò che io voglio a ciò di cui ha bisogno il mondo di Dio. È liberazione dalla paura, dall’avidità e dalla dipendenza» (LS 9, 16). È Cristo Sacerdote che sulla Croce ci insegna che sacrificare qualcosa di nostro per offrirlo al Padre può portare salvezza e amore a tanti altri. Il Papa collega la cura per l’ambiente all’attenzione per i poveri e per le generazioni future, vittime della distruzione del creato (cfr. la questione dell’acqua LS 27-31).
UN NUOVO STILE DI VITA (che non sostiene la cultura della scarto) è il PROPOSITO CONCRETO
Scegli un ambito suggerito dal Papa (capitolo VI) in cui trasformare il tuo stile di vita (sacrificare per donare): riciclare, abbassare il riscaldamento e l’aria condizionata, rallentare il ritmo di vita, fermarsi a raccogliere il messaggio delle creature e contemplare il Creatore, ridurre il consumo di acqua, privilegiare energia rinnovabile, usare i mezzi pubblici, educare alla consapevolezza dei problemi ambientali, evitare lo spreco, creare pressione ed esigere dalle istituzioni il rispetto per il creato (LS 211).
La meditazione di questo mese è di Clara.