Posted On 04/12/2018

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by Ruth Kuefler

“Perdere il volo: Una storia di Provvidenza”

Era una mattina di febbraio e Kalin e io eravamo all’aeroporto di Houston, in partenza per New York, per una conferenza a cui ero stata invitata a parlare. Al nostro gate, abbiamo cercato due posti per sederci in attesa del volo. Vicino a noi c’era un uomo con un cappello dell’università del Kansas, che anche Kalin aveva frequentato. Così abbiamo cominciato a chiacchierare con lui durante l’attesa, dicendogli che eravamo consacrate e appartenevamo ad una comunità religiosa. Alla fine gli abbiamo lasciato un depliant della comunità e abbiamo assicurato le nostre preghiere per lui e la sua famiglia. Tutto questo faceva pensare ad una giornata  come tante nella vita di un’Apostola della vita interiore, fino a che ci siamo avvicinate all’impiegata che controllava i  biglietti, la quale ci ha detto: «Mi dispiace, questo non è il volo giusto.» «Scusi?» ho risposto io con perplessità e smarrimento. Non capivo come fosse potuto succedere, ma effettivamente eravamo al gate sbagliato. Il nostro volo sarebbe dovuto partire da lì a pochi minuti da un altro gate, purtroppo molto distante. Con la speranza che fossimo ancora in tempo, abbiamo cominciato a correre e, nel frattempo,  immaginavo la scena: imbarco  già terminato e volo per New York perso!

Grazie a Dio viaggiavamo con due giorni di anticipo, ma il problema a quel punto era chiedere alla compagnia aerea di metterci su un altro volo, possibilmente senza pagare nuovamente il biglietto, anche se l’errore era stato nostro. Mentre eravamo in fila io ero molto tesa; Kalin, invece, guardava la situazione con occhi diversi perché mi ha detto: «Mi domando se dovessimo proprio incontrare quel tizio con cui stavamo parlando prima al gate.» Non ricordo se la risposta sia realmente uscita o no dalla mia bocca, ma tutto quello che potevo rispondere era: «Non m’importa se Dio ha voluto questo incontro! Io voglio andare a New York per la conferenza! Comunque, non gli abbiamo detto niente di particolarmente significativo. Non posso immaginare come questo incontro abbia potuto avere un impatto su di lui.»

Spero che la mia risposta non ti abbia scandalizzato, ma quella mattina all’aeroporto è venuta fuori tutta la mia “umanità”. Ho voluto condividere questa esperienza perché anche tu possa  chiederti se ti sei mai trovato in una simile disposizione di cuore. Ti sarà forse capitato di non  ottenere il lavoro fisso che volevi, di essere lasciato dalla tua fidanzata, di esserti trovato bloccato nel traffico e aver perso un appuntamento importante. Poi  qualcuno ti ha suggerito che tutto questo era in realtà parte di un piano di Dio per la tua vita e sarai stato tentato di rispondere, come ho fatto io, che in quel momento non te ne importava affatto.

Sì, è difficile che qualcuno riesca davvero a consolarci quando siamo frustrati. Ci rifiutiamo di vedere le cose in una prospettiva più ampia. Sappiamo cosa desideriamo e pensiamo di sapere cosa sia il  meglio per noi. Forse questo ha a che fare, almeno nel mio caso, con la pretesa di avere tutto sotto controllo. Avevo l’itinerario del volo e il programma dei giorni a New York  pronti già da mesi. Ma abbiamo dovuto trascorrere un’altra notte a Houston fino a quando ci hanno imbarcato su un altro volo.

Possiamo scegliere di vivere momenti come questo ancorati all’autosufficienza o possiamo viverli con Gesù. E comprenderli come un’opportunità per fidarci delle parole di San Paolo: “Sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28). Nel piano d’amore di Dio, tutto concorre al bene. Dio sfrutta ogni occasione della nostra vita per farci del bene, anche i momenti dolorosi e difficili. Questa è la realtà della Provvidenza di Dio. Provvidenza viene dal latino: pro-videre. Videre significa “vedere” e pro può significare: “prima di, al posto di, in favore di”. Dio è Provvidenza perché vede la realtà prima di noi, al posto nostro e a favore nostro. Lui vuole il nostro bene più di noi, perciò provvede per noi nella sua amorevole Provvidenza.

La Provvidenza di Dio è il modo col quale Dio continua a crearci e amarci. Il rendersi manifesto della Provvidenza può tradursi in una testimonianza di come Dio lavora nella nostra vita. Mentre vivevo in casa di formazione ero affascinata da tutti i racconti che le consorelle più grandi facevano a tavola. Condividevano a noi “ragazze in formazione” come Dio avesse provveduto un nuovo appartamento quando avevano bisogno di più spazio, come ci avesse fatto incontrare una persona con un particolare bisogno spirituale, come venisse offerto del cibo quando ne avevano bisogno, e così via. Ascoltandole, capivo che questa Provvidenza non era manifestata solo a loro, ma anch’io potevo sperimentarla se le avessi lasciato spazio per agire nella mia vita.

Padre Jacques Philippe usa un’efficace analogia per descrivere ciò che accade se vuoi sperimentare la Provvidenza nella tua vita. Immagina di essere in aereo: stai per buttarti fuori per fare paracadutismo. Sai di avere il paracadute agganciato a te, anche se non lo vedi. Potresti dubitare per un minuto che ti sostenga nel momento in cui ne hai bisogno. Che cosa devi fare allora? Saltare fuori dall’aereo per scoprire la forza delle cinghie del paracadute che ti sorreggono. La Provvidenza divina è come questo paracadute: non sapremo mai come ci può tenere fino a quando non “salteremo” nella fede (dal libro, “La pace del cuore”, p. 28).

Durante gli anni di formazione mi sono lanciata e ho scoperto come il Signore mi sostenesse e provvedesse ai miei bisogni, sia per imparare l’italiano, sia quando ho ricevuto un pacco pieno di abiti regalati nel quale ho trovato un vestito bellissimo per il giorno dei miei Voti. Adesso le esperienze di Provvidenza sono storie che racconto alle nuove ragazze in formazione per mostrare loro come Dio può agire nella loro vita. La storia con il tizio all’aeroporto era una di quelle che ho raccontato recentemente. Il Signore mi ha smentito, facendomi vedere come il nostro incontro fosse stato provvidenziale. Sì, Kalin aveva ragione…. Sette mesi dopo quell’incontro in aeroporto, è arrivata a casa una lettera indirizzata alle Apostole. Veniva da un uomo della Virginia e diceva:

Ho incontrato due di voi in un aeroporto. Mi hanno fatto una buona impressione. Accetta, per favore, la mia offerta per la vostra comunità.

(nome) – Laureato all’università di Kansas

Qual’è la tua storia di Provvidenza?

Proposito concreto:

Condividi con un amico, collega, o parente come Dio ha lavorato nella tua vita. Lascia che sia una testimonianza dell’amore di Dio. Se non hai una storia da condividere, pensa ad un’area della tua vita dove ti è più difficile fidarti della Provviddenza. Riconosci che hai un paracadute e buttati. Poi vai a raccontare quella storia.

La meditazione di dicembre è a cura di Tatum McWhirter

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