Posted On 24/10/2019

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by Ruth Kuefler

Santa Teresina: Apostola della Fiducia

«Gioisco di essere piccola, perché solo i bambini e quelli che sono come loro saranno ammessi al banchetto celeste».

Questa citazione di Santa Teresina di Lisieux ricapitola tutta la sua vita e il suo insegnamento. Il “Piccolo Fiore” come è conosciuta, ha passato la sua vita – breve ma piena – cercando di essere piccola. Questo messaggio di “piccolezza” è così importante che è stata dichiarata Dottore della Chiesa da San Giovanni Paolo II. Il suo insegnamento raggiunge il cuore del Vangelo e ha qualcosa da dire a ciascuno di noi oggi.
Qual è la caratteristica più importante di un bambino piccolo? Perché siamo chiamati a cambiare e diventare come bambini? La chiave è un atteggiamento fondamentale: la fiducia. Possiamo imparare tanto dai bambini perché ci insegnano come fidarci del nostro Padre Celeste.
Uno dei miei brani preferiti della S. Scrittura è il Salmo 131, che parla di questa fiducia:

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia. Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.

È bellissimo come questo salmo descriva il riposo di un bambino piccolo nelle braccia di sua madre. Può riposare lì in pace perché sa che la mamma si prenderà cura di lui e di tutti i suoi bisogni. Nello stesso modo, noi possiamo riposare fra le braccia del nostro Padre Celeste perché sappiamo che Lui si prenderà cura di noi. L’insegnamento di Santa Teresina sulla piccolezza spirituale si fonda su questa tesi che il nostro Padre Celeste è un Dio buono che si prende cura dei suoi figli. Gesù stesso ci parla di questa verità nei Vangeli: «Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11,13).

Questa verità che Dio è degno di fiducia contrasta direttamente la ferita del peccato originale. Il peccato di Adamo ed Eva nel giardino era fondamentalmente un atto di sfiducia: non si fidavano della bontà di Dio, e allora hanno preso controllo della propria vita. Se Dio non è degno di fiducia, allora devo badare a me stesso. Questa ferita di autosufficienza è stata tramandata di generazione in generazione, e fino ad oggi noi facciamo fatica ad abbandonare la nostra vita nelle mani di un Padre buono. Teresina capiva fin troppo bene questa dinamica, e la sua “Piccola Via” si pone in antitesi a questa autosufficienza. San Giovanni Paolo II ci ricorda in un’omelia fatta a Lisieux: «Quale verità del messaggio evangelico è infatti più fondamentale e più universale di questa: che Dio è il nostro Padre e che noi siamo i suoi figli?».
Una delle immagini più memorabili della “Piccola Via” di Santa Teresina è quella di un ascensore. Un giorno mentre si stava paragonando ai grandi santi,  Teresina ha visto un abisso fra se stessa e loro. Ma senza scoraggiarsi, ha cercato invece un’altra via verso la santità, e le è venuto in mente: invece di sforzarsi con la propria volontà di salire questa scala verso la santità, lei doveva semplicemente buttarsi nelle mani di Gesù, e Lui l’avrebbe portata in paradiso, così come un ascensore che ti porta su senza nessuno sforzo. La Santa scrive: «L’ascensore che deve innalzarmi fino al cielo sono le vostre braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più».
«La mia via è completamente una di fiducia e di amore» scrive. Sembra così semplice, infatti una semplicità disarmante, ma questa è la via della santità per i nostri tempi. In un mondo che ci predica il successo, il potere, l’autosufficienza, e il perfezionismo, il “Piccolo Fiore” ci ricorda la vera via della santità: l’umiltà, la semplicità, l’amore, e soprattutto la fiducia dei bambini. «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli» (Mt 18,3-4).
Chiediamo la grazia di crescere nella fiducia per essere più simili a questa grande santa. Una delle preghiere più belle negli ultimi anni è la “Litania della Fiducia” scritta da Suor Faustina Maria Pia delle Sisters of Life. Questa litania ci aiuta a liberarci dalle varie bugie del nemico e ci aiuta ad affermare la verità che siamo amati da un Dio che è degno di fiducia. Ecco solo alcune righe di questa litania, che si può trovare online:


Dal credere che io debba guadagnarmi il Tuo amore, Liberami, Gesù.           Dalla paura di non essere degno d’amore, Liberami, Gesù.  Dalla falsa sicurezza che ho quello che mi serve, Liberami, Gesù. Da ogni sospetto circa le Tue parole e le Tue promesse, Liberami, Gesù. Dalla ribellione contro il dipendere da Te come un bambino, Liberami, Gesù.     Tu sei sempre con me, mi sostieni e mi ami, Gesù, confido in Te. Mi ascolti sempre e nella Tua bontà mi rispondi, Gesù, confido in Te, La mia vita è un dono, Gesù, confido in Te. Mi insegnerai ad avere fiducia in Te, Gesù, confido in Te.

Concludiamo la nostra meditazione con una delle poesie più belle di Santa Teresina (Da “Il Cielo Che è Mio”):
Il mio cielo è nel restargli sempre innanzi, è nel chiamarlo Padre, nell’ essere sua creatura;tra le divine braccia non temo la tempesta: e la mia sola legge è il totale abbandono; riposargli sul Cuore, accanto al santo Volto, ecco il cielo che è mio!

La meditazione di ottobre è a cura di Ruth Kuefler.

Ecco l’audio per ascoltare la meditazione: https://soundcloud.com/acquazampillante

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