È possibile anche per te
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo
Ti sei mai sentito solo, senza speranza, afflitto da varie prove e stanco della vita e di tutti?
Forse non sei mai arrivato a questi livelli ma penso che tu abbia fatto esperienza di quello che dice la parola di Dio, cioè che noi siamo purificati come l’oro nel crogiuolo.
Tutti prima o poi siamo colpiti da varie sofferenze (fisiche, psicologiche, morali e spirituali). Il dolore ha bisogno di soccorso.
Le frasi convenzionali offerte nel corso dei secoli e che sono riportate nel libro di Giobbe dai tre amici – “la sofferenza è dovuta al peccato”, “la sofferenza è la correzione di Dio”, “ti devi rassegnare perché il piano di Dio è imperscrutabile” – non confortano nessuno.
Gesù non ci dice delle frasi ma ci manda il Consolatore. Che fa il Consolatore? Consolare è, come dice l’etimologia della parola stessa, stare con chi è solo. Consolare non è compiangere, non è aiutare una persona a piangersi addosso sottolineando il suo stato di dolore, incoraggiando chi soffre a sentirsi vittima del male che lo ha colpito. Non è nemmeno anestetizzare, cioè aiutare a non pensare per non soffrire. Consolare è mettersi a fianco di chi soffre e fargli percepire il sostegno, è affrontare insieme le situazioni dolorose, è offrire forza (di qui la parola conforto)
Lo Spirito Santo è Consolatore perché fa tutto questo e ci aiuta a ricavare del bene anche dal male.
A questo riguardo mi viene in mente la storia di Nick Vujicic. Nato senza braccia e senza gambe, dopo aver rinunciato al suicidio per amore dei genitori, grazie alla loro testimonianza approda alla fede. Lo Spirito Santo lo ha aiuto a fare tesoro della sua esperienza di dolore. Nick è ora un famoso speaker motivazionale, ha girato 57 paesi del mondo testimoniando l’amore di Dio. Lui che chiedeva ogni sera a Dio di fargli crescere gli arti, ha detto pubblicamente di essere lui stesso il miracolo sorprendente.
Nick ha ricevuto la consolazione dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo gli ha fatto vedere non solo un aspetto della sua situazione, ma tutto il quadro. Ecco, consolare significa vivere insieme ad una persona la sua situazione di dolore e al tempo stesso mostrare anche i vantaggi, le gioie, le conquiste di questa avventura. Nick, sperimentata la vera consolazione, è in grado a sua volta di offrire consolazione.
Spesso noi non consoliamo ma inganniamo le persone o illudendole, facendogli credere che tutto andrà bene, o distraendole dai loro problemi. Così aggraviamo solo i problemi.
Il Consolatore non ci promette che non ci succederà mai nulla di grave, ma ci garantisce che sarà sempre al nostro fianco e che la vittoria è sempre del bene.
Un altro modo sbagliato che confondiamo con la consolazione è quando qualcuno si sfoga con noi di tutto il male che sperimenta e subito noi lo commiseriamo, lo facciamo ancora di più sentire vittima.
Per questo mese facciamo il proposito di invocare lo Spirito Consolatore ogni volta che siamo nel dolore e apriamo gli occhi a specifiche situazioni di sofferenza che richiedono il nostro intervento di consolatori.
Aiutiamo chi soffre a vedere tutto il quadro della sua situazione, a scegliere di ringraziare Dio per quanto ha fatto e a rifiutare di maledire Dio per quanto ha permesso.
Sa veramente offrire consolazione chi ha saputo trarre dal dolore qualcosa di bello.
Nella misura in cui noi sappiamo profittare della tribolazione sapremo anche consolare. Non solo eviteremo che l’altro faccia la vittima o scappi dalla situazione di dolore, magari addirittura facendo atti insulsi di disperazione, ma aiuteremo l’altro ad essere lieto: “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col 1:24)
Consolatore perfetto, Ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo, vieni!
La meditazione di questo mese è a cura di Tiziana Mazzei