Posted On 06/12/2022

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by AVI Admin

Spirito Santo: sorgente della Consolazione

“Consolazione è la felicità che porta il dolore con sè. Essa scaturisce dal cuore stesso dall’afflizione.” Arcivescovo della Città di Messico Luis M. Martinez

La consolazione scaturisce dall’afflizione? Come mai questo teologo arriva a dirci questo? Pensavo che scaturisse da qualcosa di buono. In realtà è così: è lo Spirito Santo! Quando ho letto questa citazione per la prima volta, non avevo ben capito. Ma mi sono fidata di questo saggio teologo, che ha scritto tanto sullo Spirito Santo. Luis M. Martinez (Arcivescovo della Città di Messico da 1937 a 1956). Sapevo che lui era molto preparato e quindi ho iniziato a riflettere su che cosa volesse dire “essere consolato da un altro”. Essere consolato significa che in un momento in cui non si sta bene, si riceve un conforto, un sollievo, un riposo. Ricevere l’esperienza d’essere consolato da un altro, avviene perché ci si trova in una situazione di dolore, di bisogno. Quell’atto stesso di consolare viene da qualcuno che si accorge di un bisogno, di un’afflizione e desidera consolare quel dolore, quella sofferenza. L’effetto è simile a quello del  ghiaccio su una caviglia slogata e gonfia; o come quello dell’aloe su una scottatura dolorosa.

            Potremmo dire che la consolazione è la felicità che porta con sé un dolore. A questo proposito mi viene in mente un film che esprime questo concetto molto bene. Qualche anno fa uscì un cartone animato della Disney intitolato Inside Out. Racconta la storia di una ragazzina di 12 anni, Riley e delle sue emozioni. Le sue cinque emozioni principali sono rappresentate nel film, da alcuni personaggi che attraverso il loro temperamento e i loro colori rendono visibile queste emozioni: Gioia (giallo), Tristezza (blu), Rabbia (rosso), Disgusto (verde), e Paura (viola). Nella mente di Riley – dentro la quale i personaggi Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, e Paura parlano e vivono – i suoi ricordi sono caratterizzati dalle emozioni. Ricordi di gioia o tristezza o paura, l’aiutano a creare la sua personalità unica.

            Durante il film, vediamo che Riley si sente frustrata perché si ritrova a non essere più la ragazza felice, allegra e spensierata che è sempre stata, ma sperimenta per la prima volta profonda tristezza, rabbia, dolore, sofferenza e solitudine. Come Riley, anche noi spesso ci sentiamo frustati e arrabbiati quando non siamo più felici o gioiosi o in pace perché c’è una sofferenza particolare nella nostra vita e non sappiamo come tornare nel nostro “happy place”. Ma una cosa bella ci viene svelata nel film!  La Tristezza riporta a Riley un ricordo di quando perse con al sua squadra,un campionato di hockey : ovviamente devastata, inizia a piangere perché sentiva di aver deluso i suoi compagni; poi mentre il ricordo si fa strada, le ritorna in mente che i suoi  compagni, poco dopo, andarono a casa sua a consolarla.  Erano più preoccupati del fatto che non stesse bene più che della coppa persa! Questo ricordo allora,si trasforma immediatamente in un ricordo gioioso. Il ricordo non ha più  solamente il colore blu della tristezza ma anche sfumature di giallo gioioso che l’avvolgono.

            Quante volte ci è successa la stessa cosa! Un momento di tristezza o di sofferenza, che poi diventa un momento di profonda amicizia e intimità perché qualcuno è venuto da noi quando ci siamo trovati in difficoltà, nel nostro bisogno di essere amati. Spesso, ci ricordiamo soltanto la parte gioiosa di un gesto dolce di qualcuno che è venuto a consolarci, ma dovremmo ricordarci anche del momento di fatica che prima stavamo vivendo e di come quella persona è venuta da noi e ci ha coinvolto in un’esperienza di comunione e gioia! Questo atto di consolare, di portarci dal dolore alla gioia, è qualcosa che lo Spirito Santo fa per noi. Lo Spirito Santo vuol essere per noi un conforto d’amore. Vuole nutrire questa relazione d’amore ed Egli desidera crescere nella relazione e nella intimità con noi attraverso i momenti di difficoltà.

            Lo Spirito Santo è la vita divina dentro di noi che ci accompagna sempre. Sapere che qualcuno è con noi quando siamo nel dolore, nella fatica, cambia il come affrontiamo e viviamo quel dolore. Chi può aiutarci meglio di Dio in questo? Egli è il Consolatore per eccellenza. Perché? Perché Dio è l’amore. L’Arcivescovo Luis M. Martinez condivide le sue profonde riflessioni sullo Spirito Santo, nel libro La vera devozione allo Spirito Santo, “…nella vita umana, se riflettiamo con attenzione, comprenderemo che l’unica cosa che può consolarci è l’amore. La conoscenza è preziosa, ma non consola; l’arte ci delizia ma il suo oggetto non consola. L’unica cosa che si consola è l’amore.” Lo Spirito Santo è l’amore. Lo Spirito Santo è la forma più pura dell’amore perché è quell’amore dentro la Trinità che trabocca dalla relazione fra il Padre e il Figlio. Quest’amore può superare qualsiasi barriera! In Giovanni 14,26, Gesù dice ai suoi apostoli “ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Che cosa ci aveva detto (e aveva fatto vedere)? Ci ha detto che Egli è l’amore e che Egli è con noi fino alla fine dei tempi (cfr. Matteo 28,20). Egli vuole redimerci e guarire tutto ciò che è ferito dentro. Egli è venuto per portarci nuova vita – la vita eterna.

            Ma come possiamo essere certi che si tratti veramente di Lui? Come riconosco la presenza dello Spirito Santo quando non mi “sento” consolato? Lo riconosciamo dalle tracce, dai semi che lascia che diventano poi frutto. I frutti dello Spirito Santo ci aiutano a riconoscere la Sua presenza. I frutti sono amore, gioia, pace, pazienza, longanimità, bontà, benevolenza, mitezza, fedeltà, modestia, continenza, castità. Quando questi frutti si manifestano nella mia vita, so che Dio e la Sue grazie sono presenti nel mio cuore. Personalmente, riconosco la consolazione dello Spirito Santo attraverso il frutto della pace. Tutte le volte che vado a pregare l’ora di Adorazione Eucaristica e mi sento frustrata, stressata, arrabbiata, triste, passo ben 45 minuti di quell’ora parlando con Gesù, raccontando (e sì a volte lamentandomi!) con Lui, di tutto ciò che mi preoccupa. Ma poi in qualche modo, arrivo ai quegli ultimi 10-15 minuti in cui sento una calma nel mio cuore che prima non c’era. Una quiete interiore, una pace che non viene da me (ho condiviso soltanto con Dio!!). Dopo quel momento di preghiera, molto probabilmente qualsiasi situazione stessi vivendo, non è cambiata – il problema esiste ancora – ma il mio cuore è cambiato. Il modo in cui mi approccio e guardo quella situazione ora è cambiato. Non la vivo più da sola, ma la vivo con il Signore. Quella pace che ho ricevuto non l’ho creata io ma è un frutto dell’amore che lo Spirito Santo ha riversato nel mio cuore. È una piccola consolazione, è dolce e ha rinnovato la forza e il vigore per continuare ad affrontare la mia sofferenza, qualsiasi essa sia.

            Potremmo non “sentire” sempre lo Spirito Santo, ma è allora che possiamo fare un’offerta di fede. Quando possiamo dire al Signore: “Non sento niente. Non so se qualcosa è cambiato ma mi fido che tu sei qui e che mantieni la tua promessa di essere con me”. Quindi non dobbiamo avere paura di invocare lo Spirito Santo più spesso! Preghiamo con grande fede “Vieni Spirito Santo, vieni. Riempi questo cuore debole e faticato. Sono nella Tua presenza e nel Tuo amore. Rendi dolce il dolore e lascia che la mia sofferenza sia un luogo di incontro con Te e il tuo amore che mi dia la forza di affrontare qualsiasi paura.”

Unisciti a noi nelle nuove meditazioni per 2023 sullo Spirito Santo, iniziano a gennaio!

Proposito concreto:

  • Prendi nota dei frutti dello Spirito Santo che hai ricevuto alla fine della giornata; quando hai sentito la pace, la benevolenza o il dominio di sé, etc?
  • Scrivi un’esperienza che hai avuto quando hai ricevuto la consolazione in un momento di sofferenza. Scrivi un’esperienza che hai avuto con un’altra persona e poi un’esperienza in cui tu hai ricevuto la consolazione dello Spirito Santo.
  • Quando vivi un momento di sofferenza durante il giorno, prega semplicemente: “Vieni, Spirito Santo, vieni. Consola il mio cuore”.

La meditazione di questo mese è di Kate Cropp

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